Fare del bene allunga la vita e rinfranca lo spirito, ma soprattutto migliora la salute del cuore. E’ questa la spiegazione che hanno dato i ricercatori della British Columbia University di Vancouver, i quali nel loro studio pubblicato di recente sulla rivista “Jama Pediatrics” hanno indagato sull’effetto del volontariato praticato già in giovane età. “Abbiamo osservato un netto miglioramento nella salute negli adolescenti che si sono attivati a sostegno di membri della comunità o durante interventi a scopo sociale” è quanto ha detto la ricercatrice Hanna Schreier, una delle autrici dello studio. I ricercatori hanno diviso 10 studenti di scuole superiori di Vancouver in due gruppi: al primo è stato chiesto di fare del volontariato a vari livelli in maniera regolare per 3 mesi circa, mentre al secondo è stato chiesto di aspettare. I volontari del primo gruppo hanno trascorso almeno un’ora a settimana, lavorando con i bambini delle elementari all’interno del programma per l’organizzazione del doposcuola, partecipando a tutte le iniziative ludico motorie, le tecniche di apprendimento e la supervisione dei piccoli. Dopo 10 settimane tutti questi ragazzi erano più snelli, non soffrivano di infiammazioni e il loro tasso di colesterolo notevolmente ridotto rispetto al secondo gruppo lasciato in attesa. “I volontari più attivi e disponibili sono stati quelli nei quali abbiamo notato maggiori miglioramenti di salute” ha affermato la dottoressa Schreier, e considerando che sovrappeso e colesterolo sono fra i principali nemici per la nostra salute il nostro cuore ci guadagna. 
Leggere queste notizie non può che fare piacere, ma senza scomodare le ricerche scientifiche, che sicuramente hanno il loro valore statistico, una donna molto particolare e piena di energia parlava delle opere buone dicendo:”Il riposo più elevato e più dolce, anche da un punto di vista umano, sta in un santo lavoro”. Sono le parole di Mary Baker Eddy, nel suo libro “Scienza e Salute con Chiave delle Scritture”. La signora Eddy, fondatrice della Scienza Cristiana, spese la sua vita operando il bene, trasferendo la sua contagiosa energia a chiunque le sia stato vicino. Ancor prima di lei l’apostolo Paolo scrivendo ai Galati esortava:”…non ci scoraggiamo nel far il bene; perché se non ci stanchiamo mieteremo a suo tempo. Così dunque, secondo che ne abbiamo l’opportunità, facciam del bene a tutti;…”
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CAMBIARE 
Carissima, grazie di nuovo per questi pensieri incoraggianti e pieni di speranza.
E’ giusto dire che il nostro cuore nel senso fisico e emotivo sicuramente trae vantaggio dal fatto di uscire da noi stessi, di allontanare l’egoismo dalla nostra esperienza per aiutare il prossimo; ci sentiamo meglio sapendo che le nostre azioni sono utili a qualcuno. Le nostre paure diminuiscono perche’ nell’aiutare la persona a fianco riusciamo a realizzare che anche noi possiamo ricevere lo stesso tipo di supporto in caso di bisogno. Diventa una pratica. In un senso piu’ ampio, come per esempio si puo’ trovare nel linguaggio della Bibbia, il cuore e’ inteso come mente, ovvero il nostro pensiero, le nostre idee. Pensare bene, avere una disposizione a trovare soluzioni invece che creare problemi, non raccogliere l’offesa quando ci sentiamo giustificati dall’altrui errato atteggiamento, pazientare, quando un fiume di rabbia ci spinge ad agire, e’ salutare per il nostro benessere, la nostra pace, l’armonia.
Sicuri, nella convinzione che Dio puo’ fare per noi quello che noi non riusciamo a fare per noi stessi, abbandoniamo un’esistenza fatta di euforia ed eccitamento per trovare tranquillita’ e un sereno stile di vita.
Ecco che il nostro cuore-mente non ha piu’ ragione di tribulare, di affaticarsi e di ammalarsi.
Siamo liberi!!!